Le protesi articolari degli arti inferiori sono tra gli interventi di maggior successo in campo ortopedico e attualmente vengono proposti anche a pazienti più giovani che in passato, al di sotto dei 65 anni e con elevate esigenze funzionali.
Oggi molti pazienti desiderano non solo un recupero della funzione globale, ma anche un ritorno ad attività sportive di alto livello.
La ripresa dell’attività sportiva dopo interventi di sostituzione protesica del ginocchio e dell’anca è possibile per molte persone, ma è importante consultare il chirurgo ortopedico di fiducia per accertarsi che sia sicuro per il paziente, in base alle condizioni soggettive e ai progressi del recupero.
Il ruolo dell’attività fisica
In generale, tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a rimanere fisicamente attivi per migliorare lo stato di salute generale (in termini di prevenzione di malattie croniche quali disturbi cardio-vascolari, diabete di tipo 2, ipertensione, obesità, osteoporosi, depressione), mantenere una buona qualità dell’osso e migliorare l’integrazione dell’impianto. Gli studi hanno dimostrato che la soddisfazione del paziente nei confronti dell’intervento dipende strettamente dal ritorno all’attività fisica dopo l’intervento chirurgico.
I principali indicatori della soddisfazione del paziente includono: dolore, salute fisica, benessere mentale. Il livello di attività post-operatoria del paziente è influenzata dalle raccomandazioni e dal supporto del chirurgo.
Ritorno allo sport: consigli e limitazioni
Ad oggi non esistono raccomandazioni uniformi in letteratura riguardo il ritorno all’attività sportiva dopo protesi dell’arto inferiore, e rimangono aperte diverse controversie. Sebbene possano esserci alcune limitazioni e considerazioni, diversi sport e attività possono essere praticati dopo l’intervento di sostituzione articolare.
Le attività sportive possono, tuttavia, porre rischi specifici per i pazienti portatori di protesi articolari. Questi includono lesioni acute, come lussazioni o fratture peri-protesiche, così come problemi dovuti a carichi ripetuti sull’articolazione, come l’osteolisi, che è una causa della mobilizzazione asettica e del fallimento dell’impianto. Di conseguenza attività ad alto impatto sono generalmente proibite dai chirurghi, mentre non vengono posti problemi al ritorno alla pratica di attività a basso impatto (nuoto, camminata, ciclismo, bowling, golf, subacquea, sci di fondo), che, anzi, vengono raccomandate senza limitazioni ed entro i 3 mesi dall’intervento.
Camminare: è un’attività a basso impatto che può aiutare a migliorare la salute cardiovascolare e rafforzare i muscoli delle gambe. È generalmente sicuro e consigliato dopo un intervento chirurgico di sostituzione articolare.
Nuoto: il nuoto e l’aerobica in acqua sono opzioni eccellenti perché forniscono un allenamento a basso impatto per tutto il corpo riducendo al minimo lo stress sulle articolazioni. Il galleggiamento nell’acqua aiuta a sostenere il peso corporeo.
Ciclismo: pedalare su una cyclette o su una bicicletta normale, con le opportune regolazioni, può essere un ottimo modo per rafforzare i muscoli delle gambe senza sollecitare eccessivamente le articolazioni. È importante adattare la bici e iniziare con durate brevi e bassi livelli di resistenza.
Golf: il golf è uno sport che prevede movimenti di camminata e oscillazione. Dopo l’intervento chirurgico di sostituzione dell’articolazione, di solito è possibile tornare a giocare a golf, anche se potrebbe essere necessario modificare la tecnica dello swing per evitare uno sforzo eccessivo sull’anca o sul ginocchio.
Yoga e Pilates: queste attività possono migliorare la flessibilità, l’equilibrio e la forza del corpo. Tuttavia, è importante scegliere forme modificate o delicate di questi esercizi, evitando posizioni o movimenti che stressino l’articolazione sostituita.
Tai Chi: è un’arte marziale a basso impatto che prevede movimenti lenti e fluidi e respirazione profonda. Può aiutare a migliorare l’equilibrio, la flessibilità e il benessere generale senza stress eccessivo per le articolazioni.
Riguardo agli sport ad alto impatto (tennis, corsa, sci d’acqua, calcio, baseball, basket, hockey, pallavolo, pallamano, karate, football, boxe) le remore di molti chirurghi nascono dalla presenza in letteratura di studi che associano tali attività ad un minor tasso di sopravvivenza dell’impianto protesico. I recenti progressi in termini di tecnologia di produzione dei materiali protesici e di tecniche chirurgiche, tuttavia, sono promettenti riguardo la resistenza all’usura delle moderne protesi e le elevate richieste funzionali dei pazienti.
Le raccomandazioni delle società scientifiche
Secondo due importanti società scientifiche internazionali, l’American Association of Hip and Knee Surgeons (AAHKS) e la French Society of Hip and Knee Surgery (SFHG), le attività sportive raccomandate e non raccomandate dopo sostituzione protesica articolare dell’arto inferiore sono le seguenti:
Sport ad alto impatto | Raccomandazione |
Arti marziali | Non raccomandato |
Football-Calcio | Non raccomandato |
Rugby | Non raccomandato |
Aerobica ad alto impatto | Non raccomandato |
Sport ad impatto intermedio | Raccomandazione |
Tennis singolo | Concesso |
Tennis doppio | Raccomandato |
Sci alpinismo | Concesso con esperienza |
Snowboarding | Non raccomandato |
Climbing | Concesso |
Aerobica a basso impatto | Concesso |
Stairclimber | Concesso |
Sollevamento pesi | Concesso |
Pattinaggio | Concesso con esperienza |
Mountain biking | Non raccomandato |
Sport a basso impatto | Raccomandazione |
Golf | Concesso |
Nuoto | Concesso |
Sci di fondo | Concesso con esperienza |
Camminata | Concesso |
Cyclette | Concesso |
Allenamento ellittico | Concesso |
Ciclismo | Concesso |
Tapis roulant | Concesso |
Sci fuori pista | Concesso con esperienza |
Canottaggio | Concesso |
Camminata veloce | Concesso |
Danza | Concesso |
Pilates | Concesso |
Sport e durata della protesi
È importante trovare un equilibrio tra il livello di attività e la preservazione della protesi, pertanto i pazienti che richiedono di eseguire elevati livelli di attività devono essere attentamente selezionati, motivati e guidati a ottimizzare i loro risultati.
Al fine di formulare raccomandazioni appropriate per massimizzare la possibilità di una protesi duratura, non dolente e senza complicanze nei pazienti sportivi, il chirurgo deve considerare fattori legati al paziente, all’intervento chirurgico, alla protesi e all’attività sportiva.
- Fattori legati al paziente: livello sportivo pre-operatorio, livello di motivazione
- Fattori legati alla chirurgia: via d’accesso utilizzata (in relazione al grado di dissezione dei tessuti); per la protesica di anca è preferibile un approccio anteriore, che consente un accesso diretto all’articolazione senza distacco di muscoli, quindi con un recupero funzionale migliore e più rapido; per la protesica di ginocchio sono consigliabili gli approcci mini-invasivi, con ridotto distacco dei tessuti molli, e le tecniche robot-assistite, che aiutano il chirurgo nel corretto posizionamento e allineamento dell’impianto
- Fattori legati alla protesi: la scelta del tipo di protesi, in particolare dei materiali delle superfici di carico dell’impianto (metallo-polietilene, ceramica-ceramica, ceramica-polietilene, polietilene altamente reticolato), deve essere personalizzata al paziente, all’attività sportiva desiderata e al livello di partecipazione ad essa.
- Fattori legati al tipo di attività sportiva: il tipo (impatto vs torsionale) e l’intensità di carico applicato alla protesi, la frequenza di movimenti ripetitivi, il rischio di cadute o contatti ad alta energia possono influenzare la sopravvivenza dell’impianto nel soggetto sportivo.
È importante considerare che il recupero e le capacità di ogni persona possono differire, quindi è fondamentale seguire i consigli e le raccomandazioni del chirurgo ortopedico.
In linea generale, indipendentemente dall’attività sportiva scelta, è consigliato iniziare lentamente, ascoltare il proprio corpo e aumentare gradualmente l’intensità e la durata delle attività a seconda del livello tollerato.
In caso di comparsa di dolore, disagio o gonfiore, è importante consultare l’ortopedico di fiducia.
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